L'Esercito di Terracotta di Xi'an, messo a protezione eterna del mausoleo di Qin Shihuang, è la più grande scoperta archeologica del XX secolo. Siete pronti a un tour virtuale con immagini tra leggenda e storia?
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L’esercito di terracotta fu costruito tra il 246 e il 206 a.C. e costituisce una riproduzione fedele dell'armata che portò lo stato di Qin (fine del Periodo degli Stati Combattenti, 476–221 a.C.) alla vittoria sugli avversari e all'unificazione dell'Impero cinese.
Una testa, una freccia in bronzo e poi un intero esercito di terracotta: questo si presentò davanti agli occhi stupiti di alcuni contadini che, nel 1974, scavarono un pozzo nella piccola contea di Lintong, a circa 30 km da Xi'an. Fu così che, per caso, furono scoperte tre fosse contenenti i famosi guerrieri in terracotta, parte del corredo funebre del primo imperatore cinese Qin Shihuang ( regno: 221 a.C. - 210 a.C.).
Dalla scoperta accidentale delle fosse e del mausoleo, gli scavi hanno riportato alla luce più di 8000 statue in terracotta tra guerrieri, arcieri, soldati a cavallo e carri, tutti parte di un'imponente armata disposta a vegliare in eterno le spoglie dell'imperatore Qin Shihuang e a proteggere la sua dimora nell'Aldilà.
Immaginate un esercito silente, nascosto nelle viscere della terra per oltre duemila anni. Guerrieri, cavalli e carri da guerra che nessuna cronaca storica aveva mai raccontato, custoditi nell'oscurità in attesa di un risveglio. Questa non è l'inizio di una leggenda, ma la realtà di una delle scoperte archeologiche più sensazionali del XX secolo.
La storia dell'Esercito di Terracotta è intrecciata all'ambizione e alla ossessione per l'aldilà del primo Imperatore della Cina, Qin Shi Huang. Ma il suo ritorno alla luce è frutto del caso, quando, nel 1974, un gruppo di contadini intento a scavare un pozzo nei pressi di Xi'an si imbatté in quello che avrebbero definito un "uomo di terracotta". Quel ritrovamento fortuito squarciò il velo sul passato, riportando alla luce non solo un incredibile capolavoro artistico, ma anche un mistero sepolto.
L’Esercito di terracotta è rimasto sepolto per più di 2000 anni, fino al 1974, quando dei contadini locali che stavano scavando un pozzo trovarono dei resti di statue. Furono commissionati degli scavi archeologici dalle autorità e, nel 1976, furono rinvenuti altri due siti a circa 20 metri dal primo ritrovamento: per identificarle, le tre aree sono state chiamate Fossa 1, Fossa 2 e Fossa 3.
Gli scavi portarono alla luce circa 8000 guerrieri di terracotta a grandezza naturale in formazione da battaglia: un intero esercito a protezione della tomba, attorno al quale oggi sorge il museo del sito archeologico dell'Esercito di Terracotta.
Dal 1987 il sito archeologico è inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO ed è considerato il più grande tesoro nazionale cinese.
I tesori in attesa di essere scoperti sono ancora tanti e gli scavi continuano tutt'oggi: solo nel dicembre 2019, ad esempio, alla collezione si sono aggiunti ulteriori 220 guerrieri di terracotta, trovati in un'ala della fossa 1.
Non sono poche le leggende che circolano a riguardo del mausoleo di Qin Shi Huang, dovute anche al fatto che del sito è stata scavata solo una minima parte. La leggenda più antica è riportata dallo storico di epoca Han Sima Qian (145-86 a.C.), che per primo descrive i "rari artefatti" del parco funerario del primo imperatore: tra i tesori nascosti, vengono citati cento fiumi di mercurio, riproduzioni di palazzi e pagode e un ingegnoso meccanismo di difesa con balestre pronte a uccidere chiunque violi il sonno del defunto.
Nei suoi scritti, Sima Qian non menziona il maestoso esercito di terracotta sepolto a 1,5 km dal tumulo artificiale dell'imperatore, forse perché ammalliato dal resto del corredo funebre. Attorno alle statue cinesi rimane quindi un alone di mistero che negli anni molti studiosi hanno cercato di dipanare. Cosa spinge un imperatore a commissionare la fabbricazione di migliaia di guerrieri di terracotta? Cosa si nasconde dietro la volontà di essere sepolti insieme ad un imponente esercito di statue? L'ipotesi più accreditata ha a che fare con l'ossessione di Qin Shi Huang per l'immortalità...
Cosa spinge un imperatore a commissionare la fabbricazione di migliaia di guerrieri di terracotta? Cosa si nasconde dietro la volontà di essere sepolti insieme ad un imponente esercito di statue? L'ipotesi più accreditata ha a che fare con l'ossessione di Qin Shi Huang per l'immortalità...
La Verifica Scientifica dei Fiumi di Mercurio
Per secoli, la descrizione dello storico Sima Qian riguardante i fiumi e i mari di mercurio nella tomba di Qin Shi Huang è stata considerata poco più di una leggenda. Tuttavia, la scienza moderna ha fornito prove sorprendenti a supporto di questa antica testimonianza.
All'inizio degli anni '80, e poi nuovamente nel 2002, delle squadre di scienziati hanno condotto rilievi geochimici sul tumulo funerario, misurando il contenuto di mercurio nel terreno . I risultati sono stati chiari e straordinari: è stata identificata una significativa anomalia di mercurio proprio nella zona centrale del tumulo, dove si ritiene si trovi la camera sepolcrale . In questa area, la concentrazione di mercurio risulta essere molte volte superiore rispetto ai terreni circostanti .
L'area in cui è stato riscontrato questo forte anomalia si estende per circa 12,000 metri quadrati, una scala che sembra avvalorare l'idea di un sistema vasto e deliberatamente creato, proprio come descritto dalle cronache storiche . Questa scoperta cruciale, resa possibile dalle indagini di geochimica , è considerata da molti esperti una forte prova a sostegno della credibilità del resoconto di Sima Qian .
Tuttavia, il mistero non è completamente risolto. La tecnologia attuale non permette ancora di penetrare in profondità nella camera sepolcrale senza rischi, quindi non possiamo sapere con certezza se il mercurio sia ancora organizzato in fiumi e mari, o se si sia concentrato in altre forme . Inoltre, la quantità precisa rimane un'ipotesi: alcune stime teoriche suggeriscono che, se la descrizione storica fosse letterale, la quantità di mercurio potrebbe essere stata enorme, forse nell'ordine di centinaia o addirittura migliaia di tonnellate .
Questi dati pongono anche un altro enigma: la provenienza di tutto questo mercurio. Si ritiene che le miniere della regione di Xunyang, nella provincia dello Shaanxi, non sarebbero state sufficienti da sole a fornire una tale quantità. Gli studiosi ipotizzano quindi che una fonte supplementare cruciale possa essere stata l'importante giacimento di Youyang, nell'odierno Chongqing .
In sintesi, le misurazioni scientifiche confermano senza dubbio la presenza di grandi quantità di mercurio nel cuore del mausoleo, trasformando la leggenda in un fatto storico e scientifico concreto. Tuttavia, la forma esatta, lo stato attuale e il volume totale di questo mercurio rimangono avvolti nel mistero, in attesa che future tecnologie possano svelare completamente i segreti dell'ultima dimora del Primo Imperatore.
L'esercito di terracotta non è solo una straordinaria opera d'arte, ma anche un colossale progetto di ingegneria e organizzazione che ha impegnato migliaia di artigiani per decenni. Dopo averne scoperto la storia e il contesto, è tempo di addentrarci nel "come": come è stato possibile dare vita a un intero esercito di creta, dotato di un realismo senza precedenti e di armi perfettamente funzionali?
I soldati di terracotta sono a grandezza naturale e sono composti da sette parti principali (base, piedi, gambe, corpo, braccia, mani e testa), realizzate a mano o con stampi e assemblate successivamente. La realizzazione delle statue richiedeva precisione e pazienza, ma anche velocità: con un peso di 160 kg e un'altezza di 180 cm, i guerrieri di terracotta sono molto fragili e i vari pezzi che li compongono andavano assemblati prima che si seccasse l'argilla.
La cura nei dettagli è straordinaria: grazie alla combinazione di elementi differenti, gli 8000 guerrieri cinesi sono diversi l'uno dell'altro e ognuno presenta caratteristiche solo proprie, dall'acconciatura ai decori sull'armatura e sulle scarpe.
Anche se adesso appaiono di tonalità di ocra o di grigio, le statue dei guerrieri di terracotta erano originariamente dipinte di colori molto accesi. I pigmenti utilizzati e fissati con della lacca, tuttavia, si sono persi al momento dello scavo, quando le statue sono entrate a contatto con l'aria; oggi non ne rimane che qualche frammento conservato solo su alcuni guerreri.
Oltre ad essere l'una diversa dall'altra, le statue dei guerrieri di terracotta presentano caratteristiche che ci permettono di dividerle in base al ruolo e al rango ricoperti.
Le statue originariamente portavano armi reali (spade in bronzo, archi, frecce, lance e asce), molte delle quali andarono perdute con il saccheggio del mausoleo dopo la caduta della dinastia Qin. Le armi furono forgiate per resistere alla ruggine e alla corrosione, per questo quelle conservate all'interno del museo sono ancora in ottime condizioni, nonostante siano rimaste sepolte per 2000 anni.
Qui non visiterete semplicemente un museo, ma intraprenderete un viaggio attraverso i resti di un'imperiosa visione dell'aldilà. Scoprirete la struttura del sito, dalle iconiche fosse dei guerrieri alla misteriosa tomba del primo imperatore, ancora sigillata. Vi guideremo attraverso i padiglioni, svelando cosa aspettarvi in ciascuno di essi, e condivideremo i consigli essenziali per pianificare il vostro itinerario di visita, per trasformare un'escursione in un'indimenticabile esperienza nella Cina di oltre 2000 anni fa.
L’esercito di terracotta si trova a circa 1,5 km dal tumulo artificiale che ospita le spoglie del primo imperatore cinese. È distribuito in 3 fosse di diverse forme e dimensioni: la prima e la seconda sono attraversate da stretti corridoi, mentre la terza è a forma di U.
All'interno delle fosse, le truppe sono disposte in schieramenti da battaglia e la loro disposizione rispetta le antiche direttive di uno dei classici antichi della letteratura cinese, l'Arte della Guerra di Sunzi.
Il museo dell'esercito di terracotta comprende le 3 fosse originali e una sala espositiva dove sono conservate le armi dei guerrieri di terracotta e i carri in bronzo.
La Fossa 1 misura 230 × 62 metri ed è la più grande e suggestiva di tutto il sito. È circondata da uno stretto corridoio e dieci tramezzi in terra battuta la dividono in nove file larghe circa 2,5 metri, ognuna occupata da lunghe schiere di guerrieri di terracotta in assetto di guerra.
Si stima che al suo interno ci fossero oltre 6000 statue di terracotta tra soldati e cavalli, ma ne sono esposte circa 2000. I soldati sono disposti in uno schieramento "a rettangolo": nelle prime tre file troviamo gli arcieri, seguiti dalla fanteria leggera e dai carri da guerra guidati da quattro cavalli. La formazione si chiude con reggimenti di fanteria pesante, che occupano la zona della fossa opposta all'ingresso.
Tutti i soldati e i cavalli sono rivolti verso est, ad eccezione di quelli posizionati nel corridoio perimetrale, che guardano verso l'esterno per difendere i compagni da eventuali attacchi laterali.
I guerrieri sono armati di lancia, pugnale o di un’alabarda. Ogni statua differisce nelle caratteristiche facciali ed espressive, nei vestiti, nelle acconciature, nei gesti: un tesoro inestimabile per gli studi sulla cultura militare e la storia economica del periodo.
Scavata nel 1976, la Fossa 2 si trova a circa 20 metri a nord rispetto alla Fossa 1. Con un'area totale di 6000 metri quadrati, ha una profondità massima di 5 metri e una larghezza compresa tra gli 84 e i 94 metri.
Divisa anch'essa in corridoi, è però di forma irregolare, atta ad ospitare uno "spiegamento concentrico". La prima unità contiene file di balestrieri corazzati inginocchiati, circondati da arcieri stanti privi di armatura e da lancieri; la seconda vede schierati cavalieri e carri da guerra leggeri; la terza unità è costituita da fanti corazzati e carri pesanti; l'ultima unità è uno schieramento di carri leggeri e soldati a cavallo.
La Fossa 3, la più piccola, fu scoperta nel 1976 e aperta ai visitatori nel 1987. È lunga 17,6 metri da est a ovest e 21,4 metri da sud a nord, con una profondità che varia dai 5,2 metri ai 5,4 metri.
Diversamente dalle altre fosse, è a forma di U. Al centro troviamo un carro da guerra trainato da quattro cavalli e seguito da alcuni ufficiali di alto rango, distinguibili dal copricapo particolare. Nei bracci settentrionale e meridionale della U sono presenti altri ufficiali, disposti a difesa del carro centrale.
La Sala espositiva aprì l'1 ottobre 1983. I due carri in bronzo esposti furono scoperti a 20 metri a ovest della tomba dell’imperatore Qin Shi Huang nel dicembre del 1980. Furono accuratamente restaurati prima di essere esposti.
I carri sono trainati da quattro cavalli; si contano circa 3400 pezzi per ognuno e sono realizzati quasi interamente in bronzo, con alcuni particolari in oro e argento (circa 1720 pezzi) con funzione ornamentale.
Questi due preziosi reperti sono i ritrovamenti in bronzo meglio conservati della storia, oltre che i più grandi ed elaborati dell'epoca.
Seguire un itinerario logico non è solo un modo per ottimizzare il tempo, ma anche per vivere un'esperienza che si sviluppa in un crescendo di scoperte, dall'impatto emotivo iniziale alla comprensione più approfondita. Ecco l'ordine che consigliamo per una visita perfetta:
Per apprezzare appieno la vastità e i dettagli del sito, consigliamo di riservare almeno 3 ore per la visita. Ecco una suddivisione di massima:
Visita Base (circa 2.5 - 3 ore):
Visita Approfondita (4 ore o più):
Se siete appassionati di storia o archeologia, e desiderate osservare ogni dettaglio, leggere tutte le didascalie e soffermarvi sulle atmosfere, pianificate almeno 4 ore. Potrete così dedicare più tempo a ogni padiglione e magari fare una passeggiata intorno al tumulo sepolcrale per percepire l'immensa scala del complesso.
Raccomandiamo vivamente di affidarvi a una guida turistica esperta e preparata durante la vostra visita. Senza una guida che sveli le storie e i segreti nascosti dietro a queste statue, rischiate di percepire l'Esercito di Terracotta come un semplice insieme di figure in argilla. Al contrario, una brava guida è in grado di trasformare quei guerrieri silenziosi in un esercito vivo e palpitante, regalandovi un'esperienza di visita indimenticabile e profondamente arricchente.
L’Esercito di Terracotta si trova in un sito archeologico al chiuso adibito a museo, quindi il clima non influenzerà la visita e può essere visitato in qualsiasi stagione. D'inverno fa freddo, il clima è molto secco e la temperatura nelle fosse non è così confortevole (è per conservare meglio le staute), però si può considerare bassa stagione, quindi troverete meno turisti. Resta comunque un’attrazione molto visitata ed è sempre molto affollata, quindi in realtà è difficile stabilire un periodo con meno affluenza. L'unico consiglio che possiamo darvi è di evitare le festività nazionali e i periodi di vacanza, in particolare:
Vi consigliamo anche di partire la mattina presto, in modo da arrivare al sito archeologico all'apertura (apre alle 8.30), altrimenti intorno a mezzogiorno, quando i gruppi turistici si muovono verso i ristoranti per pranzo. In questo modo dovreste riuscire a evitare i picchi di affluenza e potrete godervi meglio la visita.
La ricerca maniacale dell'immortalità accomuna molti dei popoli più antichi, che hanno adottato, nel corso dei secoli, stratagemmi sempre diversi per ottenere la vita eterna. In Cina la tomba diventa un punto chiave per raggiungere l'immortalità: di fronte all'inevitabilità della morte terrena, ricreare vere e proprie abitazioni per i defunti significava donare ai morti un luogo di eterno riposo, una casa nell'Aldilà.
Questo privilegio era ovviamente riservato a chi poteva permetterselo e Qin Shi Huang, lo stesso che nel 215 a.C. commissionò la Grande muraglia cinese, fece le cose in grande: ancora prima di diventare il primo imperatore della Cina, nel 246 a.C. avviò la costruzione del più imponente mausoleo cinese (56 km quadrati), destinato ad ospitare il suo corpo e la sua anima dopo la morte. Nella propria casa nell'Aldilà non potevano mancare il lusso e gli oggetti che lo accompagnavano nella vita terrena, per questo il tumulo artificiale, non ancora scavato, secondo fonti ufficiali dell'epoca conterrebbe una serie di tesori meravigliosi che ancora aspettano di essere riportati alla luce.
Un imperatore non è tale se non circondato da guardie, nobili e servitori, ecco che il parco funerario comprende quindi tantissime fosse ipogee contenenti corpi di funzionari uccisi per essere sepolti vicino all’imperatore, scheletri di cavalli e un esercito, quello di terracotta.
Così come quando l'imperatore era in vita, i guerrieri continuano a proteggerne le spoglie e lo spirito che abita il mausoleo. I soldati di terracotta, con la loro sola presenza, tengono vivo il ricordo della grandezza dell'imperatore Qin Shi Huang e gli donano la tanto agognata immortalità.
Oltre all’imponente maestosità di un esercito schierato a difesa dell’imperatore nell’aldilà, si cela un mondo di dettagli sorprendenti e storie inaspettate. Questo esercito di terracotta non è fatto solo di soldati; è popolato di individui unici, di tecnologie perdute e di piccoli misteri che sfidano le nostre aspettative sugli antichi. Pronto a scoprire i segreti più affascinanti che non trovi nei libri di storia?
La costruzione del parco funerario iniziò nel 246 a.C., ancora prima che Qin Shi Huang diventasse primo imperatore della Cina, e richiese circa 40 anni per il suo completamento. In realtà, come si può constatare dalla presenza di fosse vuote, il progetto non fu mai veramente ultimato, ma l'imperatore riuscì comunque nell'impresa di costruire il più grande mausoleo cinese e un imponente esercito di terracotta che lo proteggesse nella vita ultraterrena.
Per la realizzazione del parco e dell'esercito, si stima che fossero stati necessari più di 700 000 operai, organizzati in piccoli gruppi di lavoro. Ogni squadra, guidata da un capomastro, si occupava della creazione di un numero limitato di statue, che una volta terminate venivano "firmate" sulla base. La "firma" permetteva di riconoscere i creatori delle varie figure e di risalire ai responsabili di eventuali statue difettose.
I segreti del parco funerario non potevano essere rivelati: dopo il completamento del mausoleo e il funerale del primo imperatore, lo storico di epoca Han Sima Qian (145-86 a.C.) racconta della fine terribile degli artigiani addetti ai lavori, sepolti vivi nella tomba di Qin Shi Huang.
Se 8000 statue di terracotta non vi sembrano niente di speciale, provate a dare uno sguardo più da vicino e ammirate la cura dei dettagli nella realizzazione di ogni guerriero.
Grazie all'uso di pochi elementi ricombinati più e più volte, gli 8000 guerrieri cinesi sono diversi l'uno dell'altro e ognuno ha particolarità solo proprie, dall'acconciatura ai decori sull'armatura e sulle scarpe.
Non solo: oltre ad essere diversi l'uno dall'altro, i guerrieri di terracotta presentano caratteristiche che ci permettono di dividerle in base al ruolo e al rango ricoperti. L'acconciatura e il copricapo, ad esempio, ci dicono se siamo di fronte a un soldato di fanteria leggera o a un cavaliere; le armature e le vesti rivelano il rango degli ufficiali; la posizione del corpo ci aiuta a distinguere arcieri da balestrieri.
A rendere stupefacente la scoperta dell'esercito di terracotta non fu solo l'accuratezza dei dettagli nella realizzazione dei guerrieri, ma il fatto che per la prima volta nella storia dell'arte cinese furono prodotte statue a grandezza naturale. Questo particolare suscitò l'interesse di molti studiosi del campo e in particolare del prof. Lukas Nickel dell’Università di Vienna, che per primo ipotizzò l'influenza dell'arte ellenistica sulla creazione dei soldati di terracotta.
Se fosse questo il caso, i primi rapporti tra Cina e mondo Occidentale sarebbero da ricondurre a un periodo ben precedente all'apertura della Via della Seta, inaugurata durante la dinastia Han (206 a.C – 220 d.C.).
In particolare, lo studio del prof. Nickel mette a confronto le caratteristiche delle statue greche con quelle delle figure di acrobati, rinvenute in una fossa vicina a quelle dei soldati. Il corpo seminudo degli acrobati, coperti solo dalla vita alle ginocchia da un gonnellino, rivela un'attenzione alla fisicità umana atipica e insolita per i canoni estetici cinesi classici. Questo, secondo Nickel, proverebbe l'influenza o, addirittura, l'intervento in loco di artigiani greci.
A confermare questa tesi anche il ritrovamento di resti di un uomo europeo in una delle tombe riservate a coloro che avevano lavorato alla costruzione del parco funerario del primo imperatore.
Un tour privato di solito offre una guida privata e un autista. Dato che il sito si trova fuori Xi'an e le indicazioni in inglese scarseggiano, questa è l'opzione migliore per evitare di perdere tempo. I nostri tour privati mettono a disposizione autista, mezzo privato e una guida locale che conosce bene il sito e sa come aggirare la folla. Se volete saperne di più, date un'occhiata a questo tour di Xi'an.
I tour di gruppo in Cina sono molto economici, ma sono una scelta molto meno flessibile e le truffe sono frequenti. A parte i gruppi sempre molto numerosi, questi tour di solito comprendono anche una tappa obbligata in negozi di souvenir e una visita al mausoleo del Primo Imperatore, dove in realtà non si vede niente.
Viaggiare in autonomia è sicuramente economico, ma potrebbe essere complicato. Tassisti e autisti non parlano inglese e una volta arrivati al parcheggio o alla fermata dell'autobus del sito, bisogna camminare ancora seguendo le (scarse) indicazioni in cinese prima di poter arrivare alla biglietteria e alle fosse. Inoltre, vi troverete circondati da individui che si spacciano per "guide" o che vi promettono di farvi incontrare il contadino che ha scoperto i primi resti scavando un pozzo. Queste persone sono spesso molto insistenti, ma consigliamo di non "abboccare".
Le indicazioni in un inglese sono davvero poche, quindi consigliamo di viaggiare con una guida che spieghi e aiuti a orientarsi all’interno del sito.
Le guide del Museo offrono i loro servizi all’ingresso, gironzoleranno mentre acquisterete i biglietti. Alcune sono molto preparate, ma non è raro imbattersi in personaggi che non faranno altro che portarvinei negozi per convincervi a comprare costosi souvenir: molti visitatori hanno segnalato questo problema nelle recensioni di Trip Advisor, quindi fate attenzione a non farvi ingannare.
In biglietteria è possibile affittare audioguide al costo di 40 yuan (200 yuan di cauzione), ma sono solo in inglese e molti hanno segnalato la scarsa qualità delle spiegazioni.
16 giorni Lanterne rosse
Pechino - Datong - Pingyao - Xian - Guilin - Longsheng - Yangshuo - Shanghai
16 giorni / 15 notti
Il tour di 16 giorni che vi proponiamo vi permetterà di scoprire le tre città classiche del "Triangolo d'Oro della Cina", vale a dire Pechino, Xi'an e Shanghai, e di addentrarvi ancora di più nella storia dell'Impero cinese grazie alla visita di due città antiche: Datong e Pingyao.La tappa a Guilin e Yangshuo invece, vi porterà dritti nel cuore della Cina rurale, tra la natura e i paesaggi incantati delle colline più belle e spettacolari del paese.
Il prezzo: -
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Indirizzo: Building 6, Chuangyi Business Park, 70 Qilidian Road, Guilin, Guangxi, 541004, China



